giovedì 16 maggio 2013

6 domande per ritrovare forza nelle avversità


“E troverò la forza nel dolore
E cambierò i miei metodi
Riconoscerò il mio nome quando verrà di nuovo chiamato”
“Mumford and Sons” – The Cave
Ciascun evento che incontriamo lungo il nostro cammino ha una ragione per apparire in quel preciso momento della nostra vita: è infatti il modo che la vita ci sta offrendo per evolverci e passare al gradino superiore.
Il dolore è complicato, ad ogni livello, ma quando incontriamo degli ostacoli abbiamo la scelta di farci schiacciare da loro o di adottarli come modo per migliorarci.
Il campo della psicologia positiva ha esplorato il concetto di crescita post-traumatica, che si riferisce ai cambiamenti positivi che possono derivare dalle sofferenze vissute nella propria vita.
Le persone possono riprendersi da situazioni difficili e acquisire una maggiore forza mentale. Possiamo acquisire nuove prospettive nella vita, aumentare la nostra gratitudine e riconoscere la nostra forza.

Se stai attraversando un momento difficile, usa queste sei domande per ritrovare la tua forza nelle avversità.
1- In che modo tutto ciò ha cambiato le mie priorità su ciò che è davvero importante nella vita?
Un cambio di situazione può aiutarci a vedere la vita da un nuovo punto di vista da cui capiamo ciò che è davvero importante per noi. Un esempio classico è la persona che per disgrazia perde quel suo lavoro così importante e prestigioso, ma si riconnette con la famiglia, ritrovando più felicità, rendendosi conto di ciò che stava mettendo in secondo piano. A volte un evento “sfortunato” si rivela una benedizione, portandoci ad essere più aperti ed onesti con noi stessi.

2- Quanto apprezzo il valore che ha la mia vita?
Spesso non apprezziamo sul serio quello che abbiamo fino a quando non lo perdiamo e ci rendiamo conto della sua impermanenza. Questi sono allora i momenti in cui siamo grati per essere vivi. Durante ogni momento difficile abbiamo modo di apprezzare di più la vita e finiamo per essere molto più grati per ciò che abbiamo. Facciamo una lista di tutto ciò che rappresenta l’abbondanza, la prosperità, la benedizione, nella nostra vita e ci accorgeremo di avere molto di più di quello che pensiamo.

3- In che modo questo ha cambiato in meglio la mia vita?
Il corso dell’esistenza permette assai di rado che le cose cambino “in modo ordinato”. A volte ci rendiamo conto che il sentiero che non pensavamo di intraprendere è quello verso cui ci sentiamo più in connessione. Questo sentiero inaspettato può essere quello che ci rende esseri umani migliori e ci permette di riconnetterci con le vecchie passioni.
Come scrivo in Mi Merito il Meglio, a volte la vita per guidarci ha bisogno di spingerci, un po’ come una pianta che man mano che cresce deve essere travasata. Sappiamo che se non togliamo la pianta dal vaso che ormai è diventato troppo piccolo non riceverà più nutrimento per crescere, e sarà destinata a morire, mentre se la travaseremo crescerà forte e robusta. A volte anche la vita (o Dio) ci trapianta, ci toglie da vecchie relazioni, vecchi lavori e lo fa senza dubbi, perché sa che ci serve nuova terra, un vaso più grande. Non dobbiamo avere paura di rimanere senza vaso, perché ce n’è uno che è pronto per noi, anche se sul momento non lo riconosciamo.

4- In che modo questo evento ha aumentato la mia comprensione dal punto di vista spirituale?
Forse, tramite questa sofferenza, hai acquisito una fede maggiore o questo ti ha permesso di connetterti con un potere più grande che prima non sentivi così forte. Ogni esperienza che cambia la vita ci può far diventare più consapevoli a livello spirituale, che è precisamente il modo attraverso cui arrivano la forza personale ed i miracoli della vita.
Come scrivo sempre in Mi Merito il Meglio, la domanda chiave non è: Cosa sta succedendo a me? Ma piuttosto: Cosa sta succedendo per me? (in mio favore). C’è una bella differenza. Con la prima domanda (Cosa c’è di sbagliato qui? Cosa sta succedendo a me?) attiviamo vittimismo e autocommiserazione e andiamo a pescare nel pozzo delle resistenze e dei condizionamenti.
La seconda domanda (Cosa c’è di perfetto qui? Cosa sta succedendo per me?) invece è speciale: per rispondere dobbiamo alzare la nostra prospettiva, attivare gli occhi divini per andare oltre le nostre limitazioni e ritrovare la strada.

5- In che modo questo mi ha condotto più vicino agli altri?
I momenti di tristezza possono farci riavvicinare alle persone a cui teniamo di più. Le nostre relazioni ci offrono sostegno e conforto per aiutarci ad uscire dalle difficoltà in cui ci ritroviamo. Da qui possiamo imparare quanto le persone siano meravigliose e quanto siano importanti per la nostra vita. Non siamo mai davvero soli, anche quando ci sembra di non avere nessuno al nostro fianco.

6- In che modo sono diventato più forte di quello che pensavo?
Più i momenti che attraversiamo sono intensi, più possiamo renderci conto che stiamo imparando a gestirli: “Se riesco a superare anche questo, posso davvero farcela in tutto”. La resilienza, cioè la capacità del corpo, della mente, dello spirito di riguadagnare l’equilibrio dopo essere caduti e la forza mentale si imparano nel momento in cui affrontiamo le difficoltà della vita e ne usciamo intatti.
Non troveremo sempre le risposte a tutte le domande, ma di solito possiamo trovare dei significati nella maggior parte degli ostacoli.

Ricordati di rimanere ottimista e di cercare la lezione per te celata in ogni ostacolo che incontri.
Adattato da Shake Off the Grind – Un ringraziamento a Susanna Eduini per la traduzione.
tratto da: 

1 commento:

  1. Scritti come questo dovrebbero avere massima diffusione in rete, pubblicati dai quotidiani, letti nelle scuole.
    Dobbiamo chiederci il perche' i maggiori media nazionali e regionali rifuggono dall'avventurarsi a pubblicarne di simili.

    La risposta e' semplice: puo' mai una tale filosofia di vita, che rende veramente liberi interiormente, essere congeniale ad un sistema di potere fondato sulla schiavitu' mentale ancorche' fisica?

    Le sei domande pubblicate da Paolo indicano percorsi mentali che chiunque potrebbe intraprendere, ma che molti di noi ormai non vogliono prendere in considerazione: vivere la vita nel migliore dei modi per se' stessi e per la societa' della quale siamo parte.

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