mercoledì 17 aprile 2013

La ricerca spirituale. Alcuni consigli per iniziare.


Per secoli, la via spirituale in Occidente era stata monopolizzata dalla Chiesa cattolica, e poi dalle varie confessioni cristiane. Chi voleva seguire una via diversa doveva aderire ad una delle tante società segrete di matrice templare e rosacrociana. Da decenni l'Occidente si è aperto alla spiritualità orientale, buddhista e induista, e ad altre tradizioni, ma siamo in un'epoca ancora di grande confusione, in cui spesso tutto ciò che non è dichiaratamente cattolico, ebraico, o musulmano, è etichettato spregiativamente come "fuffa new age".
Coloro che hanno provato a portare in Occidente una spiritualità diversa ed efficace sono stati ostacolati in vario modo, dal silenzio dei mass media a veri e propri attacchi giudiziari e mediatici, come quelli subiti da Swami Kriyananda, Sai Baba, Osho, Aivanhov, prima o poi sempre, tutti, inevitabilmente presentati sotto le vesti di ciarlatani, falsi guru, delinquenti, ecc.
Seguire una via spirituale in Occidente è quindi difficile e disorientante.
Questo sito e l'associazione Guerriero Dragone nascono quindi per aiutare tutti coloro che ricercano una via spirituale, consigliando libri, corsi, associazioni, e promuovendo lo studio (ma soprattutto la pratica) delle varie tradizioni religiose, da considerarsi tutte vie diverse per raggiungere una meta unica: la felicità e la serenità individuale, in un approccio equilibrato con tutto ciò che è mistico e divino, che riesca a cogliere ciò che nelle varie tradizioni spirituali è l'identico fine.
Approccio equilibrato alla spiritualità significa che seguire una via, quale che essa sia, deve avere come risultato quella di migliorare la nostra vita quotidiana e i nostri rapporti sociali, per affrontare serenamente le sfide anche difficili che ci vengono poste davanti, senza la necessità di chiudersi in un monastero o di diventare eremiti. 

Prima regola. Non esiste una via unica. Le vie spirituali sono molte, e diverse. Tutte però tendono ad un unico fine: dare un senso alla vita (propria e altrui) e spiegare il mistero del rapporto tra uomo e Dio. Ciascuna via spirituale, quindi, non andrebbe mai seguita acriticamente, ma andrebbe sempre seguita ponendosi domande, facendo confronti, sperimentando tradizioni e pratiche diverse, fino a  trovare la via più adatta al proprio carattere, al proprio percorso di vita, e alla propria cultura.

Seconda regola. La via spirituale deve essere sperimentata. La spiritualità non può essere studiata a tavolino. Lo studio delle religioni o delle tradizioni spirituali, seppure affascinante, deve però essere messo in pratica, affinché si possa sperimentare l'efficacia di esse anche sul piano pratico; affinché cioè si possa verificare se tale via offra soluzioni per affrontare al meglio la vita quotidiana pratica e offra risposte soddisfacenti alle domande più comuni che l'uomo in genere si pone: perché muoriamo, perché viviamo, qual è il nostro posto nel mondo.

Terza regola. L'efficacia di una via spirituale si misura dai risultati. Il termometro più corretto per effettuare questa verifica è la felicità individuale, la serenità d'animo, e la purezza del pensiero di chi segue questi percorsi. Se, nonostante le critiche e gli ostacoli, tradizioni come il buddhismo o l'induismo o il lavoro di Osho e Paramahansa Yogananda attecchiscono in Italia e in Europa, è, in fondo, perché la serenità e la saggezza che traspaiono dal volto e dal pensiero del Dalai Lama, di Osho, Yogananda, Aivanhov, o dai seguci degli Hare Krishna, sono la testimonianza vivente che qualcosa di diverso e migliore, oltre alle proposte della società occidentale, c'è. 

Quarta regola. Nonostante il pensiero razionalista e scientifico occidentale (assurto ormai a nuova religione, quella della scienza) tenda a distinguere il pensiero scientifico (moderno e adatto alle persone intelligenti) dal pensiero religioso (primitivo e adatto a persone poco colte e superstiziose), la verità è che anche lo spiritualismo è una vera e propria scienza che può essere studiata e percorsa in modo razionale, scientifico, e coerente. 
Se una vera e propria scienza dello spirito non è mai sorta in Occidente, se non all'interno delle società segrete o dell'antroposofia di Steiner, è solo per la pervicace volontà della cultura ufficiale di impedire la crescita spirituale dell'essere umano, al fine di creare una società di infelici, docili e assoggettabili al sistema.
La spiritualità può invece elevarsi al ruolo di scienza, di materia di studio, e di ricerca. Ed è la scienza più bella e più affascinante, perché è in fondo la scienza dell'uomo. 


















2 commenti:

  1. che belli tutti questi occhi che ti guardano!
    grazie!

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  2. Sono d accordo abbiamo infelicità a causa di schemi da seguire magari con regole che lo impediscono come ad esempio le reigioni

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